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Educazione finanziaria

 

Le raccomandazioni dell'OCSE (2005) e le esperienze internazionali mostrano come la scuola costituisca un canale privilegiato per veicolare iniziative, conoscenze e competenze di educazione finanziaria e rivesta un ruolo fondamentale perché, da un lato, consente di raggiungere una vasta fascia della popolazione, con riferimento a tutti i ceti sociali; dall'altro, agevola il processo di familiarizzazione dei consumatori di domani con i temi finanziari, prima che giunga il momento della vita in cui vengono effettuate scelte che incidono sul benessere economico.

I giovani si trovano oggi a dover fronteggiare situazioni e scelte finanziarie più impegnative di quelle vissute alla stessa età dai loro genitori. L'educazione finanziaria nelle scuole può produrre anche benefici "indiretti" per le famiglie: i giovani possono stimolare dialogo e riflessioni anche con i genitori.

Progetto Ministero Istruzione Università Ricerca (MIUR) - Banca d'Italia

Il 6 novembre 2007 il Ministero della Pubblica Istruzione e la Banca d'Italia hanno siglato il Memorandum d'intesa "per l'avvio di un progetto sperimentale di formazione in materia economica e finanziaria in alcune scuole campione" finalizzato a introdurre tale materia direttamente nei curricola della scuola. In questi anni il progetto si è consolidato, evoluto e rinnovato, in modo da venire incontro alle esigenze della scuola e rispondere ai mutamenti del contesto economico.

Il progetto è ispirato a una didattica per competenze e propone un approccio multidisciplinare; si caratterizza per l'offerta di percorsi formativi dedicati ai docenti di tutti i livelli scolastici organizzati dal personale della Banca d'Italia sul territorio nazionale.

Successivamente i docenti affrontano i temi economici e finanziari in classe con i loro studenti integrandoli nell'apprendimento curricolare. Il programma è supportato anche da risorse didattiche gratuite appositamente predisposte dalla Banca d'Italia.

I docenti che partecipano agli incontri hanno diritto a richiedere l'esonero dall'attività di servizio e ricevono un attestato di partecipazione. Ai sensi della Direttiva n. 170/2016 del MIUR - Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione, la Banca d'Italia è una amministrazione pubblica che può svolgere corsi di formazione per il personale della scuola riconosciuti dal Ministero dell'Istruzione.

Maggiori informazioni su come partecipare all'iniziativa possono essere richieste alle Filiali della Banca d'Italia o scrivendo a educazione.finanziaria@bancaditalia.it.

 

La situazione in Italia

Secondo l’indagine OCSE Pisa del 2018, la percentuale di studenti italiani quindicenni (un campione di 9.122 studenti su un totale di circa 500.000 unità) in grado di risolvere i compiti più complessi è meno della metà di quella registrata a livello medio OCSE (4,5% vs 10,5%); uno studente su cinque non possiede le competenze di base necessarie per prendere decisioni finanziarie responsabili e informate.

In Italia il livello di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale risulta molto basso anche tra gli adulti: solo il 30% della popolazione possiede una certa alfabetizzazione in materia.
Secondo il Comitato nazionale per l’educazione finanziaria, questa situazione non rappresenta solo un problema di conoscenza, ma condiziona a livello generale il raggiungimento di un maggior benessere economico e di sviluppo del Paese, limitando e rallentando anche il raggiungimento di alcuni dei traguardi dell’Agenda 2030.
Dall’esame del rapporto sulla popolazione scolastica emerge che:

gli studenti italiani sono mediamente in difficoltà nel gestire gli aspetti specifici dell’educazione finanziaria, anche se si rilevano differenze tra le regioni del Nord, che ottengono performance migliori rispetto a quelle del Sud;
nel 2018, il punteggio medio dell’Italia non è migliorato in maniera significativa rispetto a quello del 2012 e del 2015;
in Italia, i ragazzi ottengono punteggi migliori delle ragazze e riescono a risolvere compiti più complessi in percentuale maggiore;
matematica e lettura contribuiscono in maniera congiunta ai risultati in financial literacy; questo elemento è un focus fondamentale del quale tenere conto per la progettazione di percorsi scolastici trasversali e pluridisciplinari per competenze, in primis in educazione civica.

Come anche in altri Paesi OCSE, gli studenti che dichiarano di rivolgersi più spesso ai genitori o di utilizzare Internet o riviste specializzate per informarsi su questioni finanziarie ottengono risultati migliori rispetto a coloro che dichiarano di non farlo. Chi invece afferma di acquisire le informazioni in materia da amici, tv, radio o riviste non specializzate ha un punteggio peggiore rispetto a coloro che dichiarano di usare meno queste fonti di informazioni.

Il ruolo della scuola

Questi risultati indicano come l’approccio ai temi economico-finanziari, la loro contestualizzazione nella vita quotidiana scolastica e non, siano fondamentali per gli adolescenti per sviluppare competenze necessarie a esercitare appieno una cittadinanza economica e sociale attiva.
Il tema dell’educazione finanziaria assume grande attualità e rilevanza in un contesto internazionale complesso, che richiede ai cittadini capacità di scelta e l’acquisizione di conoscenze e competenze utili ad avere un corretto rapporto con il denaro e con il suo valore.
La scuola rappresenta il canale principale per avvicinare gli studenti ai temi dell’economia, perché consente di raggiungere una vasta fascia di popolazione rappresentativa di tutti i contesti sociali.
Più che mai la scuola deve concretizzare il principio “nessuno deve rimanere indietro”, attivando progetti che partendo dalla scuola del primo ciclo arrivino a coinvolgere il mondo degli adulti con programmi di sostegno culturale e sociale in ambito privato e lavorativo, nell’ottica del long life learning e del raggiungimento degli obiettivi internazionali dell’Agenda 2030.

Il ruolo dell’educazione civica

L’educazione finanziaria risulta trasversale rispetto a tutti i tre nuclei fondanti dell’educazione civica e può essere inserita nel curricolo anche in quegli indirizzi in cui l’economia non è presente.
I libri di testo e i supporti multimediali offerti al pubblico offrono, in prima istanza ai docenti e di conseguenza agli allievi alle famiglie, strumenti di lavoro e apprendimento di facile fruizione, agevolando il conseguimento delle competenze richieste.

Principali punti di raccordo tra l’educazione civica e l’educazione finanziaria

 

Costituzione, diritto, legalità e solidarietà (implica l’educazione al senso di legalità e allo studio e al rispetto della norma)

1 contenuti oggetto dell’educazione finanziaria sono strettamente normati (dal Codice civile, dal TUF, dal TUB ecc.)

Sviluppo sostenibile, educazione ambientale e Agenda 2030

un buon livello di alfabetizzazione finanziaria consente di costruire un mondo più sostenibile, perché favorisce l’inclusione mitiga le disuguaglianze (rapporto tra economia e finanza etica)

Cittadinanza digitale

L’educazione finanziaria richiede un responsabile e consapevole utilizzo degli strumenti digitali e della rete (problemi legati alla privacy, alle minacce sul web ecc.)

 

La didattica dell’educazione finanziaria

Le attività didattiche, adeguatamente inserite nelle programmazioni annuali e opportunamente adattate ai diversi indirizzi di studio, devono concorrere principalmente a:

• sviluppare un atteggiamento positivo nei confronti del denaro, inteso come approccio valoriale;
• sviluppare la consapevolezza dei meccanismi mentali che possono inficiare i processi di scelta; ad esempio, l’abitudine al rinvio delle scelte, la tendenza a lasciarsi influenzare dal modo in cui sono presentate le informazioni dai mezzi di comunicazione, l’attitudine al comportamento gregario che si traduce nella ripetizione di comportamenti messi in atto da terzi senza il sostegno di un’analisi critica;
• promuovere la cittadinanza economica, intesa come vera e propria cittadinanza attiva grazie all’acquisizione di capacità chiave per l’apprendimento permanente (lifelong learning).

La Consob suggerisce un approccio all’insegnamento dell’educazione finanziaria definito come integrato, multidisciplinare, comportamentale, motivazionale:

• integrato perché deve risultare dalla fusione armonica di tutti i contenuti che caratterizzano il percorso condiviso all’interno dell’istituzione scolastica;
• multidisciplinare perché la programmazione prevede il contributo di tutte le discipline del curricolo allo sviluppo dei vari argomenti;
• comportamentale perché i contenuti e gli obiettivi di apprendimento si intrecciano con una dimensione di tipo relazionale;
• motivazionale perché la disciplina deve stimolare la motivazione al cambiamento attraverso l’utilizzo di strategie e principi specifici.



 

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